Prima si piega su se stesso, poi chiude gli occhi per qualche secondo, quasi a voler dire “è fatta, mi sono tolto questo peso dalle spalle”.risultanza di Yannick Sinner dopo aver portato a casa l’ultimo. Contro the minar racconta un po’ la pressione che gravava sulle spalle del ragazzo alto atesino. probabilmente in maniera ingiustificata perché, si sa, le finali si possono vincere e si possono perdere.ne aveva perse due intorno ai 1000, ma era ben chiaro a tutti che non sarebbe stato questo un problema e che, da predestinato qual è, ne avrebbe giocate ed anche vinte tante. Eppure Sinner iniziava a sentire la pressione e la vittoria di Toronto può significare tanto
L’analisi del Mac e tanto chiara quanto, per certi versi, inutile: già dall’avvio le differenze tra i due, in termini di velocità di palla, sono state chiare.l’australiano è rimasto in partita fino a quando è riuscita a difendersi con le unghie con i denti e finché l’italiano a commesso qualche errore di troppo ed ha quasi evitato di chiudere gli scambi. Nel momento chiave del primo set, però, Sinner è salito in cattedra e dopo aver vinto il parziale si è definitivamente sciolto ed ha chiuso i conti facilmente.
Scontato, ma anche semplice in questo momento celebrare il campione azzurro, il suo Best ranking ed anche prevedere che il record di Panatta, arrivato essere numero quattro del mondo, è destinato a crollare. Non sappiamo in quanto tempo, ma la netta sensazione è che Sinner farà decisamente meglio.
Meno scontato e cercare di capire ciò che ancora non va e ciò che, invece, non si dice a ridosso di un trionfo. Per crescere ancora ed arrivare al top, Sinner deve migliorare il proprio servizio, soprattutto in termini di continuità all’interno del Mac. In queste ultime partite sono stati troppi di Brek subiti. I vari Sampras e Federer mettevano a segno Yes soprattutto sulle palle Brek. È vero, stiamo parlando di mostri sacri, ma l’aspirazione dell’alto atesino può e deve essere quella. Un torneo 1000 vinto senza aver sconfitto neanche un top ten, senza dubbio, una buona base di partenza, ma non può e non deve essere un punto di arrivo…
Lo step successivo per Sinner è proprio questo: battere con continuità tennisti teoricamente inferiori a lui e giocare sempre alla pari con i più forti.
Considerazioni queste che non vogliono sminuire il campione azzurro, ma ne vogliono esaltare le qualità. Solo a pochi eletti si può chiedere di più. Perché lui potrà chiudere gli occhi per qualche secondo e poi riaprirli per esultare su campi ancora più prestigiosi di quello di Toronto.