I numeri non raccontano tutto nel mondo dello sport, ma, a volte, suggeriscono vie praticabili e tesi più o meno attendibili. Vincere senza perdere un set significa, spesso, affermazione netta, se non proprio dominio. Sinner e Paolini, ovvero i due alfieri azzurri arrivati alla seconda settimana dell’Australian Open, hanno raggiunto gli ottavi con un percorso netto. Ciò che i numeri non raccontano è, ovviamente, l’esito delle gare successive. Perché si può anche dominare ogni match, ma, allo stesso tempo, basta perdere il successivo per vanificare tutto. Lo sa bene Jasmine Paolini, che, scesa in campo con i favori di un pronostico, che, ormai, il tennis femminile sovverte molto spesso, è rimasta lei, questa volta, a bocca asciutta ed è uscita da un torneo positivo, ma che, forse, poteva anche finire diversamente.
L’altro nostro alfiere prosegue, invece, il suo percorso netto: un 15-0 quello che lo ha condotto fino in semifinale dopo aver superato la quindicesima e la quinta testa di serie. Non sono stati match semplici come i primi tre quelli contro Khachanov e Rublevpoichè Sinner ha concesso qualcosa in più. Ovviamente c’è da considerare la qualità dell’avversario, ma dalle semifinali in poi servirà grande solidità al servizio.
Il pezzo forte, in entrambi i casi, è stato il finale del secondo set: nel primo caso Sinner è stato capace di evitare le insidie de tie-break, mentre contro Rublev ha fatto addirittura meglio: sotto 5-1 ha portato a casa6 punti consecutivi (e che punti!) vincendo il tie-break ed ipotecando la vittoria.
Ora, però, c’è Djokovic. Pensare di proseguire il percorso netto è molto difficile, ma forse, per vincere, bisognerà innanzitutto ricordarsi che dall’altra parte c’è proprio Djokovic. Perchè il difficile per molti è proprio quello.